L'immagine di copertina ritrae, in primo piano e a fuoco, una rosa rossa adagiata su un ramo sfuocato e in bianco e nero, così come il resto dello sfondo, ancor più indistinto.

La copertina del romanzo

La trama e i personaggi


Rosa tra le rose narra la storia della famiglia di Alberto, nato nel 1969 a Vuccanera - un nome di fantasia di un paese della costa siciliana - dal matrimonio fra Rosa, non ancora maggiorenne, e il più maturo Arcangelo, di dieci anni più vecchio..

Alberto trascorre buona parte dell’infanzia nel paese natio condividendo con la mamma la passione per il mare e la gioia per le cose semplici come fantasticare sul passaggio delle nuvole e i disegni immaginari che tracciano nel cielo, sospinte dal vento.

Altro compagno di viaggi mirabolanti è il nonno materno, Carmelo, ex pescatore e grande narratore di storie.

Il padre, di una feroce bellezza con i suoi tratti perfetti e la sua stazza da atleta, ha invece un pessimo rapporto con il mare, ma una grande passione della quale la moglie è quasi certa: le donne.

Le attenzioni di Rosa sono tutte concentrate su Alberto, figlio unico, con tutte le difficoltà della convivenza con la suocera, Concetta.

Concetta, vedova da quando Arcangelo aveva sedici anni, venera il figlio come un Dio in terra e al contempo lo teme per il carattere difficile e autoritario. Pur pienamente consapevole della sua poca voglia di lavorare, lo giustifica e lo difende sempre nelle frequenti diatribe con il fratello maggiore, Nicola, che invece è una persona industriosa e porta avanti il negozio di merceria aperto dal padre.

La morte improvvisa della nonna Concetta, dovuta ad un incidente domestico, cambia radicalmente la situazione. Rosa suggerisce infatti di salire al Nord, a Milano, in cerca di un lavoro. Dato che il marito è reticente ne parla al cognato, confidando nel suo supporto, ma Arcangelo reagisce con violenza nei confronti della moglie quando il fratello maggiore caldeggia il progetto della cognata, sotto gli occhi spaventati di Alberto. È la prima volta che il padre alza le mani sulla mamma, ma altri ne seguiranno ancora, fino a divenire, nel corso degli anni, una consuetudine.

Di lì a poco la famiglia si trasferisce: Rosa trova lavoro a ore come domestica; Arcangelo invece come tuta blu in una fabbrica. Pur nella grande difficoltà di inserirsi nella nuova scuola, Alberto riesce a stringere amicizia con due compagni, ma l’aria in casa si fa sempre più pesante: Arcangelo abituato a spadroneggiare e a imporre sempre le proprie idee, adesso è un operaio qualsiasi in un posto alieno ed alienante: chiamato da tutti Anfri, da Humphrey Bogart, a Vuccanera, nella grande città adesso è solo “il terun, l’africano”.

Quando la famiglia torna a Vuccanera, in occasione delle ferie, si riaffaccia dal passato una cugina di Arcangelo, di parte materna, Catena, più vecchia di lui di 10 anni e della quale Rosa ignorava l’esistenza: Catena, rimasta vedova è rientrata in Italia dall’America, dove ha vissuto per molti anni, e per pura combinazione vive a Milano. Insieme a Catena si riaffacciano anche fantasmi che arrivano dal passato, negli anni in cui il padre di Arcangelo, Salvatore, era minatore in Belgio. La stessa stupida morte di Salvatore, affogato in una pozza d’acqua di un fiume quasi in secca, assume tinte diverse.

Arcangelo legato alla cugina da un rapporto morboso, la antepone alla moglie, tanto da rendere quest’ultima gelosa. Alle richieste d’attenzione da parte di Rosa nei confronti del marito seguono lunghi silenzi e indifferenza intervallati da violenza psicologica e verbale, con l’incrementarsi di quella fisica.

Le violenze di Arcangelo lasciano i segni sul corpo, ma Rosa impara a camuffarli per proteggere Alberto e dargli una parvenza di serenità, addossandosi in parte il senso di colpa per aver voluto portare la famiglia a Milano. Per smorzare le tensioni si aiuta con dei tranquillanti, assunti all’insaputa del marito e del figlio.

Alberto vede e non vede ciò che avviene fra le mura domestiche, ma si concentra sullo studio e su gli unici due amici che ha. Una sera resta a dormire da uno di essi, ma la mattina il padre si presenta a casa dell’amico, portandogli una notizia che gli cambierà completamente la vita.


Rosa
E'
una ragazza dai tratti prettamente mediterranei, lunghi capelli castani mossi, È di una bellezza semplice, naturale, inconsapevole. Ama il mare, ama la mitologia, ama sorprendersi e ama Arcangelo, ma non intende cadergli ai piedi come tutte le altre femmine del paese.

Arcangelo

E' un giovane uomo, ha dieci anni più di Rosa. È bello, statuario, ogni donna di Vuccanera farebbe carte false per essere sua, ma non Rosa, e lui la vuole conquistare.


Giuseppina

La mamma di Rosa, la colonna portante della famiglia. Ha poco tempo per stare dietro a Rosa, l’ultima delle tre figlie: lavoratrice instancabile, donna pratica e arguta che fin dall’infanzia non ha avuto tempo di prendersi cura di se stessa, troppo intenta ad accudire fratelli e sorelle dei quali è la maggiore. Acuta osservatrice, studia con attenzione il pretendente di Rosa, Arcangelo, e l'impressione che ricava dai suoi occhi scuri, incrociandoli per la prima volta, la turba profondamente.


Carmelo
I
l padre di Rosa è un uomo dolce, dedito alla famiglia e alle figlie, nutre per Rosa, però, un affetto speciale. Grande lavoratore è andato per mare per lungo tempo e parla la lingua sabir che insegna a Rosa. Grande narratore di storie mitologiche che racconterà prima alla figlia, e poi al nipote: Alberto, figlio di Rosa e Arcangelo.


Alberto
E'
un bambino, curioso, allegro, intelligente. Ama il mare, come sua madre e suo nonno Carmelo. È di struttura minuta ha una massa di capelli corvini e due grandi occhi color indaco. Con il nonno Carmelo ha un rapporto speciale ma le figure femminili sono quelle maggiormente presenti.


Concetta

E' la nonna paterna di Alberto. È una donna che ha lasciato al “tempo” l’agio di passare e fermarsi sul suo corpo e sul suo viso. Dopo essere stata di una bellezza sconcertante e aver avuto il desiderio di andare via dal paese ne quale poi invece è rimasta, si è lasciata andare: il corpo si è appesantito, i capelli hanno un colore spento e spesso sono disordinati, il passo fiero l’ha abbandonata e si muove per casa strascicando i piedi.


Salvatore,
Marito di Concetta, bello, alto, statuario e di una forza erculea. Quando capisce che a Vuccanera non c’è futuro, decide di andare con il suo amico d’infanzia, Nicola, all’estero. Nel maggio del 1949 parte per andare a lavorare nella miniera di Marcinelle.


Nicola

E' il primogenito di Concetta e Salvatore. Anche lui, come Arcangelo, è alto e statuario, ma non bello come il fratello. È un uomo tutto d’un pezzo, grande lavoratore come il padre e come lui è retto, “pulito”, integerrimo, una colonna portante per la famiglia quando Salvatore morirà.


Catena
La c
ugina materna di Nicola e Arcangelo. Più grande di Arcangelo di 10 anni, ha con lui un rapporto speciale. È bella, sfrontata, e la vita di paese le va stretta. Ha grandi progetti per sé e per il cugino Arcangelo. È legata alla zia Concetta come una figlia e lei da tale la tratta affidandole le cure di Arcangelo fin dai primi mesi di vita.


Cane
E' un bastardino, magro, abbandonato. Affianca Alberto in un pezzo di strada quando Alberto è ormai un ragazzo alto e bello come il padre. Cane resta accanto a lui una notte e poi la mattina dopo quando insieme saliranno sul dinosauro bianco.


Dinosauro bianco

E' uno scoglio gigantesco dal quale Alberto e la mamma facevano i tuffi, quando ancora erano felici, quando la vita sembrava come quella sconfinata distesa blu sotto di loro e cioè un posto meraviglioso dove immergersi senza paura.


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